La storia di Firenze
ha radici profonde che risalgono a migliaia di anni fa. Inizia ufficialmente con la fondazione della colonia romana Florentia nella metà del I secolo a.c. Ma ha origini ancora più antiche. Alcuni secoli prima dell’arrivo dei Romani da Sud gli Etruschi – un popolo ricco e all’avanguardia (originario del centro Italia) – creano un avamposto sulle colline dell’odierna Fiesole. In quel periodo la valle dell’Arno è ancora una grande palude, pericolosa per la salute dell’uomo ed inaccessibile. Nel 218 a.c. Annibale, il grande nemico di Roma, invade l’Italia e attraversa la vallata con l’esercito Cartaginese. I suoi soldati vengono uccisi dalle malattie e Annibale perde un occhio. Nessun soldato dell’esercito romano, però, lo insegue nella pericolosa palude: i sogni di conquista di Annibale, anche se ancora per poco, non si arrestano. La fine dell’odierna Toscana, chiamata Etruria, avviene solo sotto il dominio latino dei Romani nel II secolo a.c. La storia di Firenze comincia ufficialmente nel 63 a.c.: durante la guerra civile Catilina, un nobile ambizioso, cerca di conquistare il potere supremo. Purtroppo, però, la sua armata viene sconfitta nei dintorni di Pistoia. Faesulae (oggi Fiesole), che sostiene Catilina, viene distrutta e i sopravvissuti vengono deportarti dalle colline alla valle dove i Romani hanno appena creato un villaggio fortificato: Florentia.
Perché questo nome “Florentia”? In latino Florentia significa “città dei fiori” o “città che fiorisce”. Il nuovo villaggio, situato lungo una valle fertile (i Romani hanno asciugato la palude), cresce velocemente, fiorisce e prospera per molti secoli fino all’arrivo dei barbari. Florenzia sopravvive all’invasione e alla caduta dell’Impero. Solo dopo l’anno 1000 d.c. è capace di riprendersi del tutto dalla decadenza dei primi secoli del Medioevo. Nel tardo medioevo Firenze acquisisce nuovamente la sua importanza economia e la sua autonomia amministrativa.
Nel 1115 diviene un comune consolare. La Firenze medievale è uno dei più grandi “comuni” (città libere o stati liberi), elegge le proprie istituzioni e i propri leader, pur continuando a giurare fedeltà al Papato e al Sacro Romano Impero. In questo periodo le famiglie più nobili e ricche, animate da interessi politici e personali, si contendono il comando della città. Nel tredicesimo secolo comincia il grande scontro tra sostenitori del Papato (Guelfi) e partigiani dell’Impero (Ghibellini); per decenni Firenze è teatro di guerre civili: le famiglie dei Ghibellini vengono sconfitte ed esiliate (viene ordinata la distruzione dei palazzi dei Ghibellini per lasciar spazio alla costruzione del nuovo municipio e della sua piazza, che oggi conosciamo come Piazza della Signoria). Ben presto, però, i Guelfi stessi si dividono in due fazioni e cominciano le battaglie interne.
La miniatura della Scuola veneto-bolognese rappresenta la professione bancaria. Seminario patriarcale, Venezia. XV secolo
Marinus van Reymerswaele (Scuola) rappresenta l’avidità attraverso il personaggio alla destra del dipinto (1540). Museo Stibbert, Firenze
Economia di Firenze:le banche
In un momento storico in cui le banche sembrano arrivate al capolinea, un itinerario per ripercorrere la storia della nascita del primo sistema bancario, così come lo conosciamo oggi. Già nel Medioevo a Firenze esistevano le due più grandi banche dell’Europa di allora, quella dei Bardi e dei Peruzzi, con filiali in tutta Europa, che prestavano denaro a mercanti e regnanti. Negli anni ‘30 del 1300, a causa di una terribile crisi finanziaria, i cui effetti si propagarono all’economia reale provocando una grave recessione, i banchi dei Bardi e dei Peruzzi fallirono, schiacciati rispettivamente da un debito di 900.000 e 600.000 fiorini, una cifra esorbitante per l’epoca. A Firenze, in conseguenza del crack bancario, tanto la caduta fu forte e pesantissima quanto fu veloce e impetuosa la risalita con i nuovi attori finanziari: è infatti a questo punto che si colloca l’incredibile ascesa della famiglia Medici. Il nuovo banco fondato dai Medici nel 1397, che tuttavia mai raggiungerà le dimensioni dei suoi progenitori falliti una cinquantina d’anni prima, sarà importante perché introdurrà una nuova forma societaria, molto simile a quella che oggi chiamiamo holding: il banco fiorentino aveva infatti le caratteristiche di una holding company di varie società riunite in un organismo più grande. Il banco non ebbe presidi ad Oriente né più filiali delle trecentesche compagnie dei Peruzzi o dei Bardi, tuttavia i Medici seppero creare un brand, un alone di esclusività: possiamo immaginare che via Larga, dove sorgeva il palazzo di famiglia, nel Quattrocento e buona parte del Cinquecento abbia assunto lo stesso significato che Wall Street ha rappresentato tra l’Ottocento e il Novecento. Agli inizi del Novecento, nella New York dei grandi banchieri, era infatti Firenze l’icona del massimo splendore da emulare: quando si costruì il Palazzo della Federal Reserve gli architetti si ispirarono a Palazzo Vecchio, a Palazzo Pitti e soprattutto a Palazzo Strozzi, a cui l’ingresso della prestigiosa costruzione newyorkese sembra simile, per dare all’edificio, attraverso il richiamo al Rinascimento fiorentino, un’idea di stabilità, forza e sicurezza.
detto Lorenzo il Magnifico, fu signore di Firenze dal 1469 alla morte, il terzo della dinastia dei Medici.
è stato uno scultore, pittore, architetto e poeta italiano. Protagonista del Rinascimento italiano, già in vita fu riconosciuto dai suoi contemporanei come uno dei più grandi artisti di tutti i tempi.
Protagonisti
Una delle famiglie piu importanti di Firenze è quella de i Medici, padroni assoluta della città dal 1434 fino al 1743 (anno della morte di Anna Maria Luisa de’ Medici), se si escludono i brevi periodi di rivolta popolare e di restaurazione della Repubblica di Firenze (anni 1494-1512 e 1527-1530). (nel corso del quindicesimo secolo Firenze nominalmente si può considerare una repubblica ma il potere è nelle mani della famiglia Medici.) Il membro più importante di questa famosa dinastia è Lorenzo il Magnifico (1449-1492) che governa la Toscana per circa mezzo secolo, ed è il primo principe italiano del Rinascimento, mecenate, scrittore, poeta, umanista, uomo politico e alfiere dell’Umanesimo. Rispettato da tutti, è un grande diplomatico, in grado di mantenere una delicata pace tra Stati. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1492 (stesso anno della scoperta dell’America), i nemici dei Medici si scontrano per diventarne i successori.
Niccolò Machiavelli (1469-1527) – famoso storico, filosofo, scrittore, politico e drammaturgo – è il secondo cancelliere della Repubblica Fiorentina dal 1498 al 1512. Usa la sua figura come ispirazione per scrivere il suo trattato di dottrina politica, “Il Principe”.
Dopo anni di conflitti Firenze viene conquistata dall’armata di Carlo V di Spagna nel 1530. Nulla possono le nuove tipologie di difesa costruite dall’artista Michelangelo (1475-1564), la città è costretta ad arrendersi.
I Medici riescono poi a riprendersi il pieno potere: Cosimo I de’ Medici (1519-1571) diventa il nuovo duca, un principe astuto ed intelligente, un alleato leale della Spagna (ma non un fantoccio politico).
Nel 1555 il Duca di Firenze conquista finalmente il nemico storico di Firenze, Siena, e diventa “Granduca di Toscana”.
Nei due secoli successivi Firenze conosce un periodo di pace e di prosperità fino a quando l’ultimo dei Medici non muore, senza lasciare eredi, nel 1737. I nuovi governatori, la famiglia Lorena (di origini austriache), varano riforme “illuminate” – sotto l’influenza dell’Illuminismo: vietano la tortura e nel 1785 aboliscono la pena di morte (la Toscana è il primo stato al mondo ad abolire la pena capitale). Nel 1859 i Lorena vengono espulsi, Firenze si unisce al neonato regno d’Italia. Nel 1865 la capitale viene spostata da Torino a Firenze fino alla liberazione di Roma nel 1870.